Anni di dura lotta femminista (e finalmente qualche conquista) spazzati via in pochi minuti. Così de botto, un 30 aprile a Domenica In. Intervistati da Mara Venier, Laura Chiatti e Marco Bocci, attori e compagni di vita, belli e giovani, hanno fatto molto discutere. In realtà più lei di lui. Eh sì perché, a un certo punto, l’artista di Castiglion del Lago, che Mara ricorda essere “schietta e sincera”, franca lo è stata per davvero! Infatti, in “appena” 40 minuti di intervista, non solo scopriamo che Laura si occupa di tutte le mansioni di casa (spesa, cucina, ecc.) ma che lei «l’uomo che si mette a fare il letto o a dare l’aspirapolvere» non lo tollera proprio. Anzi, pare non lo possa nemmeno vedere. «Sono antica in questo rispetto ai ruoli. Mi abbassa l’eros». Tuttavia (Marco ndr) «si adopera, volendo» – ci ha tenuto a precisare.
Volendo, ma tu gli tarpi le ali! E allora Laura, facciamo così, prestacelo! A noi Marco con il grembiule mentre gira per casa con il Swiffer schifo non ci fa. Tutt’altro. Pensa che quando mi capita – raramente – di vedere mio marito stendere i panni, mi sale un fremito lungo la schiena; che se non fossero le 21 di sera e non fossi stremata da 10 ore di lavoro, con il bambino ancora iperattivo per casa, lo sbatterei contro il muro. Cioè me lo farei proprio! Per non parlare di quando – anche qui di rado – sparecchia la tavola aggiungendo: “amore, tu rilassati sul divano”. Lì proprio potrei snocciolare tutto il repertorio del Cirque du Soleil. Ma cedo alla tentazione del sofà, perché se tutto va bene sono già le 22, e mi sento attraente come un armadillo.
In meno di 3 minuti, cara Laura, sei riuscita a far incazzare oltre 30 milioni di italiane che ogni giorno lottano per appaltare anche solo l’1 per cento di quel carico mentale ai propri compagni. Parliamo di più del 50% della popolazione nostrana che da anni, spesso invano, è alla ricerca di un uomo con la ramazza in mano o aspetta che un maschio liberi quella sedia in camera da letto dove i muschi licheni hanno edificato in mezzo ai panni sporchi. A tutte noi, alle quali basterebbe non sentire più “poi lo faccio”, hai calpestato i piedi perché hai fornito ai nostri compagni un alibi per continuare a non alzare un dito e non solo quello. Adesso si sentono tutti Marco Bocci (smarriti nel labirinto dell’eros).
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